Apple sembra al lavoro su cuffie ottimizzate per la realtà aumentata, stando a un brevetto recentemente pubblicato negli Stati Uniti. Nello specifico, si parla di una serie di chip che permetterebbero di “orientare” meglio il suono riprodotto da ogni persona che partecipa a una videoconferenza. Più precisamente, Apple parla di:
- Un “pre-processore” in grado di associare il segnale audio di un interlocutore ai suoi metadati corrispondenti e restituire una rappresentazione virtuale della provenienza del segnale basandosi su quei metadati.
- Un controller per il tracciamento dei movimenti della testa che permetterebbe alle cuffie di percepire come è orientato l’utente. Sfruttando l’audio multicanale, sarebbe quindi possibile modificare l’output sonoro in base a dove sta guardando.
La combinazione di entrambi i chip potrebbe garantire un’esperienza di videoconferenza più realistica, perché si avrebbe una simulazione delle diverse “posizioni” dei vari interlocutori; sarebbe interessante capire se questo potrebbe permettere all’ascoltatore di concentrarsi su un flusso vocale o sull’altro, quando ci sono più persone che parlano in contemporanea. Nel brevetto si parla inoltre esplicitamente dello scenario di una “stanza virtuale” – possibile immaginando l’aiuto di un visore AR, a cui, è ormai praticamente certo, Apple sta lavorando. Sembra un po’ la trasposizione nella realtà di quelle conferenze virtuali molto di moda nei film di fantascienza, per esempio in Star Wars Episodio 3: La Vendetta dei Sith.
Il brevetto è stato pubblicato appena ieri dall’USPTO, ma è stato depositato più di due anni fa. Come abbiamo ormai ripetuto tante volte, aziende del calibro di Apple ottengono decine di brevetti ogni settimana, ed è sempre molto difficile fare previsioni sulle loro sorti.
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